Svezzamento neonato dal 4 al 6 mese

Lo svezzamento consiste nell’integrare all’alimentazione di tuo figlio, che per i primi mesi consiste esclusivamente nel latte e pochi altri liquidi, cibi solidi e semisolidi. La definizione esatta è “alimentazione complementare” proprio perché si va ad affiancare al latte. Ma come avviene questa integrazione? Quando è giusto farla? Vediamolo insieme.

Svezzamento neonato dal 4 al 6 meseL’organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) prevede che lo svezzamento debba cominciare al sesto mese di vita. Però può essere anticipato a seconda dell’andamento delle curve di crescita ed eventuali rischi nutrizionali legati alla storia clinica e perinatale del bambino.

Si può cominciare lo svezzamento in qualsiasi momento dell’anno, anche d’estate. La regola per cui è sconsigliato cominciare in questa stagione è dovuta a direttive tramandate di mamma in figlia ma che si riferiscono a periodi in cui i frigoriferi non erano presenti nelle case come oggi e quindi si temeva di offrire al bambino qualcosa di avariato a causa del caldo.

Se allatti al seno, puoi integrare la sua alimentazione con alimenti ricchi di proteine come carne e pesce, ad esempio con mezzo liofilizzato di carne o di pesce. Tuo figlio inoltre sarà più predisposto allo svezzamento perché già conosce il sapore di alcuni alimenti grazie a ciò che gli hai trasmesso tu con il latte. Se invece il bambino è alimentato con latte artificiale “adattato”, puoi proporgli passati preparati con verdure miste, in modo da fargli variare un po’ i sapori, posticipando i cibi ricchi di proteine verso gli 8-9 mesi.

L’alimentazione complementare dai 4 mesi

Lo svezzamento non può avvenire solitamente prima del quarto mese anche perché prima di questo momento il latte, materno o artificiale, riesce a soddisfare il fabbisogno nutritivo di tuo figlio per cui non è assolutamente necessario aggiungere altro alla sua alimentazione. Inoltre solo a partire da questo periodo il bambino sviluppa altre abilità neuromuscolari diverse dalla suzione, in modo da permettergli di effettuare la masticazione. Tuo figlio deve avere tutto il tempo di abituarsi ai nuovi cibi, sperimentarne colore, sapore e consistenza, per cui questa integrazione deve avvenire gradualmente.

Prima di offrirgli qualcosa di diverso dal latte chiedi comunque sempre il parere del tuo pediatra.

Solitamente il primo pasto solido del bambino sostituisce la poppata del pranzo. Puoi proporre al massimo 1-2 cibi nuovi alla settimana e se dimostra di non gradire non forzarlo ma riprova più avanti.

E’ buona norma cominciare sempre con la frutta, ad esempio una pera o una mela grattugiata o sotto forma di omogeneizzato, ma anche vegetali dolci cotti e tritati come patate e carote per far scoprire al bambino i primi sapori diversi dall’esclusivo latte.

La frutta è altamente consigliata perché ricca di acqua, vitamine e sali minerali, povera di proteine e grassi e raramente può causare allergie. E’ importante non aggiungere lo zucchero (che potrebbe causare carie) o il sale (presente a sufficienza nei cibi), assolutamente vietato il miele prima del primo anno di vita perché può contenere un germe pericoloso per i neonati, il botulino.

Comincia con un assaggino, circa 20 grammi per poi passare ad 80-100 grammi da mangiare tutto insieme se lo desidera, o un po’ alla volta durante la giornata.

Proprio come per l’allattamento anche in questo caso cerca di armarti di pazienza, è un momento nuovo per entrambi e deve essere vissuto in tutta serenità: meglio offrirgli bocconi più piccoli e senza fretta, cercando di assecondare i suoi gusti ma senza eccedere. Se rifiuta il suo nuovo pasto cerca di riproporglielo più avanti per capire se proprio non è di suo gradimento o deve semplicemente abituarsi al nuovo sapore.

Se tuo figlio cresce bene con il latte materno o con quello artificiale e non mostra segni di irritabilità dovuti alla fame il pediatra potrebbe consigliarti di posticipare questo momento mentre nel caso soffra di reflusso gastro-esofageo è preferibile anticiparlo al terzo mese e mezzo.

Svezzamento a 5 mesi

A partire dal 5° mese potrai proporgli i cerali (riso in crema, mais e tapioca in crema, semolino), il parmigiano e la carne liofilizzata di coniglio, tacchino, pollo, vitello e manzo cominciando con mezzo vasetto (circa 5 grammi). L’inserimento della carne è importante perché fornisce ferro, fondamentale non solo per la corretta ossigenazione dei tessuti, ma anche per lo sviluppo cerebrale che avviene soprattutto nel secondo semestre di vita del bambino. E’ necessario però offrirgliela liofilizzata perché altamente digeribile per il suo piccolo intestino.

Svezzamento a 6 mesi

Il sesto mese è il periodo in cui compaiono i primi dentini per cui anche il suo organismo ci dice che è pronto per i cibi solidi: comincia la fase “orale” ovvero il periodo in cui mette tutto in bocca per esplorare la realtà che lo circonda. Quando è a tavola è incuriosito dai cibi che vede anche se non sempre questo può essere associato a bisogno di nuovi alimenti. Da questo periodo in poi gli alimenti devono fornire quei nutrienti che il solo latte non è più in grado di fornire. E’ possibile sostituire anche due poppate con un pasto solido (ad esempio introducendo la pappa serale) se il bambino dimostra di gradire.

Puoi sostituire la crema di riso con crema ai cerali, pane grattugiato o pastina fine. E’ possibile integrare alla sua dieta altri cibi come pesche e albicocche per quanto riguarda la frutta; la carne non più liofilizzata ma omogeneizzata; come verdure potrai proporre sedano, porro, cipolla, insalata, finocchi, cavolfiori e spinaci; formaggio ipolipidico per un l’apporto di calcio; mentre come condimento un cucchiaino di olio extravergine di oliva.

Ciò che è fondamentale capire è che non devi preoccuparti se tuo figlio non mangia tantissimo: tieni conto che a quest’età il suo stomaco è grande come il pugno della tua mano.

Svezzamento a 7 mesi

Dal settimo mese è possibile introdurre anche il pesce, meglio se fresco. E’ un alimento ricco di proteine: puoi offriglielo bollito e sminuzzato per bene aggiunto alla minestrina (non più di 50 grammi per pasto).

Da questo mese puoi cominciare ad offrirgli un cucchiaino di sugo di pomodoro o due cucchiai di passata di legumi (lenticchie, piselli, ceci, fave secche, fagioli borlotti a seconda dei gusti e delle esigenze).

Puoi sostituire qualche volta la carne con il prosciutto cotto, solo se eliminato della parte grassa e frullato. Ricorda però che il bambino non ha bisogno di variare spesso i suoi alimenti, essendo molto più abitudinario rispetto ad un adulto, perciò se mangia ben volentieri il suo omogeneizzato di carne non c’è motivo di cambiare per offrirgli ogni volta un gusto diverso.

E’ molto probabile che dall’ottavo mese in poi tuo figlio non desideri più il latte: puoi integrare con yogurt, budini, formaggi e gelati. Durante il suo primo anno di vita tuo figlio necessita di 4 pasti di cui 2 di latte o derivati e due di carne o eventuale sostituto. Questo perché in questa fase della sua vita necessita soprattutto di calcio e ferro. E’ importante comunque non offrirgli latte vaccino prima del primo anno di età.

I bambini prematuri

Per quanto riguarda i bambini prematuri (ovvero nati prima del nono mese di gravidanza) occorre tenere conto che sono solitamente più piccoli e delicati rispetto ad un neonato che ha potuto svilupparsi per altri due mesi nel grembo della madre, di conseguenza nel loro caso lo svezzamento deve cominciare da 4°- 6° mese di età corretta, ovvero dal 6°- 8° mese di età anagrafica (contando i due mesi di anticipo dalla data del parto).

Molto spesso si preferisce fare una media fra le due età, partendo quindi dal sesto mese avanzato, settimo mese. Ovviamente anche in questo caso non esiste una regola fissa, perché ogni bambino è un caso a sé ed è quindi necessario valutare il da farsi con il pediatra.

La cacca durante lo svezzamento

Ovviamente variando la sua alimentazione varierà anche la sua cacca, che non sarà più liquida ma diventerà più consistente. Gli alimenti si inseriscono gradualmente anche per capire cosa digerisce meglio e cosa invece può causargli qualche problema. Se soffre di stitichezza aiutati prima con l’alimentazione (pere cotte o prugne se oltre i sei mesi) e se non trova giovamento prova con un microclisma o suppostine di glicerina.

Se invece ha feci troppo liquide e scariche più frequenti valuta attentamente eventuali segnali della presenza di virus: se si associano vomito e febbre o ci sono tracce di sangue nelle feci è bene consultare il pediatra per capire che tipo di infezione è in atto. In caso contrario è sufficiente dargli da bere molta acqua e non insistere se rifiuta il cibo.

Tieni conto di quanto letto sinora come pure linee guida: ricorda che tuo figlio potrebbe avere esigenze diverse rispetto alla media. Di conseguenza l’unica regola da seguire è quella di osservare tuo figlio per capire quando necessita di associare al solo latte (sia quello offerto da te o dal biberon) qualche alimento solido per integrare il suo apporto di calorie. Osserva la sua crescita e i suoi pannolini e in ogni caso non esitare a consultare il tuo pediatra di fiducia.