Quando si intraprende l’allattamento al seno ecco che sorgono i primi dubbi: come faccio a capire quanto latte serve al mio bimbo? Quante poppate? E’ vero che allattando spesso rischio di ridurre la quantità di latte?
Innanzitutto occorre sfatare il falso mito che per avere una ottimale quantità occorre far “riposare” il seno per un po’.
In realtà è necessario l’opposto: più tuo figlio effettua la suzione più favorisce la produzione di latte mentre questo comincia a diminuire se si passa all’allattamento misto, ovvero aggiungendo il latte artificiale somministrato con il biberon o nel periodo dello svezzamento nel quale si alterna il latte materno con i cibi solidi.
Dubbi sul tuo latte?
Una neomamma è spesso piena di dubbi: ti chiedi se il tuo latte è buono abbastanza, se puoi fare qualcosa per migliorarlo, sei circondata da mille pareri contrastanti.
Partiamo dal presupposto che il latte materno si divide in due tipologie: il “primo latte” più abbondante ma anche più liquido e zuccherino, più leggero da assimilare per tuo figlio, corrispondente al nostro “contorno”; una seconda parte più densa perché ricca di grassi che lo sazia come per noi un primo o un secondo piatto. E’ ideale quindi che tuo figlio effettui un pasto completo per assumere un latte equilibrato nei suoi componenti con i nutrienti necessari al suo fabbisogno.
Cosa puoi fare per migliorare il tuo latte? Per garantire che ne abbia sempre abbastanza devi effettuare l’allattamento a richiesta proprio perché il latte materno risponde alla regola della “domanda-offerta” ovvero più latte consuma tuo figlio più il tuo corpo si attiverà per far si che ne abbia sempre abbastanza.
Se lavori o per qualsiasi altro motivo non puoi essere sempre con lui aiutati con un tiralatte (disponibile in commercio manuale o elettrico) che ti permetterà di far somministrare a qualcuno di fiducia il tuo latte con un bicchierino o col biberon anche quando non ci sei.
E l’alimentazione? In realtà una neomamma può effettuare una dieta variata, non esistono cose da evitare eccezion fatta per gli alcolici in grandi quantità e naturalmente i superalcolici. Quando allatti hai un bisogno aumentato di circa 500 kcal al giorno rispetto ad una donna che non allatta.
E’ molto comune però il caso di donne che abbiano messo su qualche chilo durante la gravidanza per cui questo apporto calorico spesso non è così fondamentale. In ogni caso una dieta variata ed equilibrata è in grado di soddisfare queste esigenze senza problemi. Non esistono inoltre delle sostanze o integratori capaci di aumentare effettivamente la produzione del latte.
Possono esserci però degli alimenti che possono modificare il sapore del latte rendendolo meno appetibile al neonato: cerca di evitare o quantomeno ridurre l’uso di cipolla, aglio, asparagi, peperoni, cavoli e cavoletti di Bruxelles.
Studi hanno mostrato che perfino donne malnutrite sono in grado di produrre la quantità di latte sufficiente alla crescita del loro figlio. E’ inoltre dimostrato che non c’è diretta correlazione tra quantità di latte e fattori quali stress, stanchezza o cattiva alimentazione mentre possono influire negativamente poppate poco frequenti o posizioni errate durante la posizione. In questo caso può risultare molto utile munirsi di un reggiseno ed un cuscino specifici per l’allattamento per permetterti di affaticarti il meno possibile e che tuo figlio riesca a succhiare nel modo più corretto.
Quante poppate?
I primi due giorni di vita lo stomaco di un bambino è grande come una ciliegia, come una noce il terzo giorno, dopo una settimana è grande come un’albicocca per raggiungere le dimensioni di un uovo nel primo mese.
Quanto latte deve bere un neonato? Non più di 7 ml il primo giorno, dai 22 ai 27 ml al terzo giorno, circa 50 ml dopo una settimana. Circa 80-150 ml dopo un mese.
Nei primi giorni di vita tuo figlio quindi richiederà molte poppate ma più brevi: nelle prime due settimane le poppate saranno piuttosto rapide perché all’inizio il latte è difatti in quantità minore. Dopodiché con l’aumentare della secrezione le poppate diventeranno circa 8-12 al giorno ad intervalli che possono variare dall’ora e mezza alle 3-4 ore. La durata della poppata aumenterà fino a stabilizzarsi con una durata di circa 15-20 minuti.
Ogni bambino però ha i suoi tempi e le sue esigenze: perciò non preoccuparti se tuo figlio dimostra di essere sazio dopo dieci minuti o se si attacca e stacca dal seno impiegando anche mezz’ora per la sua poppata. Alcuni effettuano più poppate giornaliere, altri necessitano di più latte di notte.
Cerca comunque di non protrarre la poppata per più di mezz’ora sia per evitare di farti del male favorendo la comparsa delle fastidiose ragadi (ferite sul capezzolo che si possono curare con paracapezzoli d’argento) sia perché tuo figlio potrebbe trovare difficoltà a definire il suo ritmo alimentare. E’ infatti preferibile anche per te che tuo figlio definisca il suo ritmo di poppate per permetterti di organizzare la tua giornata una volta compresi i suoi bisogni quotidiani.
Non fidarti quindi di chi tenta di redigere un protocollo su quante poppate e in che proporzione dare a tuo figlio: l’unica regola da seguire è quella di controllare la sua crescita.
Un ottimo aiuto puoi averlo dalle evacuazioni: se tuo figlio bagna almeno 6 pannolini al giorno e fa 2-3 scariche significa che ha mangiato bene. Tieni conto che la pipì è maggiormente determinata dal “primo latte”, mentre il “secondo latte” determina la frequenza e la composizione della cacca. Se le scariche giornaliere sono granulose, gialle o marrone chiaro è un segnale che tuo figlio si sta nutrendo a sufficienza.
In caso di dubbi sulla cacca puoi regolarti analizzando la quantità e la composizione di pipì: meglio se gialla e chiara. La pipì di un bambino corrisponde a tre cucchiaini di acqua per cui per regolarti puoi provare a bagnare un pannolino in questo modo per verificare se tuo figlio si nutre in maniera adeguata (alcuni pannolini usa e getta infatti possono confondere le idee perché sembrano sempre asciutti anche quando contengono pipì ma sono sicuramente più pesanti rispetto ad un pannolino pulito).
Un altro ottimo segnale si ha quando riesci a sentire e vedere la deglutizione di tuo figlio, se noti un buon tono muscolare e una pelle sana oltre a percepire i cambiamenti di volume di seno dopo l’allattamento.
E’ preferibile non effettuare la doppia pesata perché tuo figlio potrebbe succhiare il tuo latte in maniera differente a seconda della fame o in base al momento. Più indicato pesarlo una volta al mese per verificarne la crescita.
Come capire se cresce bene?
Solitamente la crescita minima di tuo figlio deve essere di 500 grammi al mese. Se lo pesi settimanalmente potresti verificare una crescita diversa ma questo non deve preoccuparti perché questa non è sempre lineare e quindi può capitare che una settimana non risultino differenze mentre può accadere che risulti cresciuto il doppio la settimana successiva.
C’è anche da dire che , dopo la nascita, tutti i bambini hanno un calo normale del peso che però non deve superare il 10% del peso alla nascita.
E’ importante sapere che ogni bambino ha degli “scatti di crescita” ovvero dei brevi periodi (generalmente da due giorni a una settimana) nei quali sembrano non riuscire a saziarsi, si lamentano più spesso e richiedono più di frequente la loro poppata.
Solitamente questo avviene alla seconda o terza settimana di vita, alla sesta e al terzo mese. Possono capitare anche al sesto e all’ottavo mese ma si notano meno. Cosa devi fare? Soddisfare il suo bisogno di latte (molto spesso aumenta anche la loro fame notturna).
E’ importante che tu non interferisca in questo processo offrendogli tisane o ciucci magari per calmarlo un po’: il tuo latte possiede nutrienti e calmanti necessari a dargli quello di cui ha bisogno e a calmarlo per permetterti di prendere fiato.
Non ascoltare chi ti dice che è troppo piccolo per capire se e quando mangiare: i neonati sanno istintivamente rispondere alle loro esigenze di fame e sonno. E’ proprio lui che ti aiuterà ad una produzione corretta di latte che gli permetterà di crescere come deve. In caso di scarse evacuazioni soprattutto riguardanti l’urina e continua inappetenza però non esitare a consultare un medico.